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martedì 12 maggio 2009

Berlino: l´est si fa ovest



Un po´ storditi s´é vagato per la stazione dove un cammello leggeva sulle scale il suo giornale! Pubblicitá. Succede! Siamo arrivati a Berlino giovedí scorso (7 maggio).
Al mattino mi son svegliato di buon ora (si fa per dire), docciato, sbarbato e uscito dal numero dieci della Habsburger Strasse. Anche qui c´é primavera, al Raza non termino il mio lunghissimo caffé corretto al latte per tornare alla Big Pink House e cercare le indicazioni del BioLab ed acquistare, cosí, qualche chilata di farina biologica.
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Al Caravan tutto é andato per il meglio. La pasta cresce e questa volta la "tecnica" un po´ per caso un po´ per caparbia é stata quasi "religiosa"!
Le 40 persone previste, fortunatamente, non si son viste...saremo stati una trentina tra chi dormiva, chi andava e chi arrivava. A Schönhauser il Caravan é un progetto sulla convivenza, la condivisione ( http://berlin.projectvolunteering.net ). Siamo arrivati dopo aver attraversato la città con circa 6 kg di pasta/pane in lievitazione posto su due tavole . Coperto. Proprio come facevano le donne del paese che portavano il pane al forno dietro casa! Ad accompagnare l´insolita e gioiosa "processione" tra la gente nella Ubahn, c´é Manuel un giovane musicista livornese, Viki la studentessa tedesca e Trevor giovane compositore newyorkese che ci accompagna con il suo okulele, suona e canta, da casa a casa, per favorirne la crescita. Della Big Pink House manca solo Mary (il nostro contatto CS) ed Àlvaro. A proposito...where is Àlvaro???


La cosa piú curiosa era Berlino che ci guardava e sorrideva....nulla di strano per questa cittá "incredibilmente normale" e in movimento dall´89 ad oggi, ha visto abbattere muri (che in italia si vorrebbero erigere...(ma cercheró di evitare la depravazione itali-di-ota per il momento, che troppo desolantemente degenera).

Quasi tutta la gente incontrata a Berlino ha scelto questa cittá proprio per la sua apertura, per la sua multiculturalitá, per la possibilitá di confronto che offre e per un fermento che si rinnova ed ancora recitivo.

Ma tutta la poesia, qui/oggi, finisce tra le bancarelle dei coloratissimi e profumati mercatini.
Siamo su quel confine ad est che si é fatto ovest: occidente! Ben tornati a casa!!!
In fondo Berlino me l´aspettavo cosí come l´ho vista...tra milanesi del fine settimana, iniziative ed esperimenti sociali che resistono alla massificante realtá del consumo.

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È l´ultimo giorno berlinese e di cose da scrivere ce ne sarebbero ancora tante come quell´italiano che l´altro giorno ha cacciato e preso a male parole due ragazze che si baciavano fuori dalla sua gelateria, in un quartiere residenziale tra i piú carini e tranquilli di Berlino. Schoeneberg straripa di locali, localini, ristoranti, negozi di vario genere ed antiquari.
Qui vive la piú grossa comunitá gay/lesbo d´Europa! In una cittá governata da un sindaco gay! Povero gelataio italiano... il giorno dopo s´é ritrovato su tutti i giornali, con una manifestazione/presidio gay/lesbo che si baciava... proprio fuori dalla sua attivitá! L´aria puzzolente dell´italia é soffiata per un attimo anche nella Berlino che festeggia i vent´anni della caduta di quel muro!!!

Per fortuna che l´ultimo pane é sempre piú buono! Anche quello fatto alla Big Pink House diviso tra i suoi host, i suoi guest ed altre genti a dividere il pane. Céra Anna che ci ha dato una mano, Angelo che si é trasferito prima del muro ed ha vissuto tutti i cambiamenti della cittá. Lo abbiamo sempre chiamato Spirito Libero per riconoscerlo tra i tanti "angeli", vive nel quartiere con le palazzine piú multietniche della cittá e d´Europa, forse del mondo: 40 nazionalitá diverse in 500 appartamenti. Alto esempio di convivenza civile! C´era anche una ragazza della Martinica ed un´altra che non ne ricordo la provenienza. Massimo, altro italiano in trasferta, che gestisce una guesthouse e Paul, altro ragazzo statunitense. Altro porto in mare aperto.La serata é andata a finire con gli ultimi pezzi di pane alle noci, sacrificato piacevolmente in un barattolo di cioccolata. L´ultimo chilo dei 6 sfornati é stato portato ad una bambina appena nata!

Ma di gente a Berlino ne abbiamo conosciuta tantissima,
Liljana
la ragazza Bosniaca e le cantate divine di Brana la serba che bastava dargli due parole in italiano che partiva...del tipo "fragola e limone" diventavano canzone. Ilaria, la gentilissima ricercatrice catanese che ci ha accompagnato per un paio di giorni, Luciano il ragazzo rumeno del Caravan, Tessa, Trevor/Coll (altro statunitense) e Kirstin, la giornalista Tedesca che sogna di coltivare i capperi a Salina, che mi ha raccontato la cittá del muro
e la sua amata Berlino multiculturale dell´arte, dei diritti, delle possibilitá!!!

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